venerdì 15 settembre 2017

Importanza delle parole



Mt 16, 21-27

Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te,

Fratello.
Non conoscente, non nemico, non avversario. Chi ha fatto qualcosa contro di te è tuo fratello. Può un fratello commettere una colpa contro di te? Certo. Ma rimane tuo fratello. Invece appena qualcuno ci fa del male lo declassiamo subito a estraneo, prendiamo le distanze, tagliamo i ponti.

Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Mt 18, 21-22

va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello;

Fra te e lui solo.
Facilmente saltiamo questo passaggio e passiamo al successivo, parlandone con chiunque tranne che con l’interessato.


se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni.

Testimoni
Non alleati. Quando lo diciamo ad altri, non solo diamo solamente la nostra versione, non sempre vera e completa, ma tendiamo a dare in modo che gli altri ci diano ragione, che passino dalla nostra parte. Mentre invece è necessario che ci sia qualcuno che veda le cose diversamente da come le vediamo noi. Dei testimoni, appunto.

Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali, darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio. Dt 1, 17

Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità;

Comunità
Il passaggio che generalmente noi facciamo per primi, l’andarlo a dire a tutti, qui viene messo alla fine. Non come la prima cosa da fare ma come l’ultima, come la decisione e la difesa estrema. Talmente estrema che se sono stati fatti i passi precedenti non dovrebbe mai essere attuata.

e se non ascolterà neanche la comunità,

È ciò che è conosciuto come scomunica. Esiste ancora, appunto come atto estremo di difesa della comunità cristiana. Ma è competenza della guida della chiesa, non nostra. Noi non possiamo scomunicare nessuno (anche se ahimè lo facciamo spesso).

sia per te come il pagano e il pubblicano.

Pagano e pubblicano
Cioè sia considerato fuori della comunità. Ma attenzione: Gesù come tratta i pagani e i pubblicani?

Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro”.  Lc 18, 10-14


In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.

Ma se scioglie quello che Cristo ha legato? O se si lega quello che Cristo ha sciolto?

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