Svégliati, uomo:
per te Dio si è fatto uomo. «Svégliati, tu che dormi, destati dai morti e
Cristo ti illuminerà» (Ef 5, 14). Per te, dico, Dio si è fatto uomo. Saresti
morto per sempre, se egli non fosse nato nel tempo. Non avrebbe liberato dal
peccato la tua natura, se non avesse assunto una natura simile a quella del
peccato. Una perpetua miseria ti avrebbe posseduto, se non fosse stata elargita
questa misericordia. Non avresti riavuto la vita, se egli non si fosse
incontrato con la tua stessa morte. Saresti venuto meno, se non ti avesse
soccorso. Saresti perito, se non fosse venuto. Prepariamoci a celebrare in
letizia la venuta della nostra salvezza, della nostra redenzione; a celebrare
il giorno di festa in cui il grande ed eterno giorno venne dal suo grande ed
eterno giorno in questo nostro giorno temporaneo così breve. Come poté venire la pace sulla terra, se non
perché la verità è germogliata dalla terra, cioè Cristo è nato dalla carne?
«Egli è la nostra pace, colui che di due popoli ne ha fatto uno solo» (Ef 2,
14) perché fossimo uomini di buona volontà, legati dal vincolo dell'unità. Rallegriamoci
dunque di questa grazia perché nostra gloria sia la testimonianza della buona
coscienza. Non ci gloriamo in noi stessi, ma nel Signore. E' stato detto: «Sei
mia gloria e sollevi il mio capo» (Sal 3, 4): e quale grazia di Dio più grande
ha potuto brillare a noi? Avendo un Figlio unigenito, Dio l'ha fatto figlio
dell'uomo, e così viceversa ha reso il figlio dell'uomo figlio di Dio. Cerca il
merito, la causa, la giustizia di questo, e vedi se trovi mai altro che grazia.
sant'Agostino
di Ippona, Discorso 185
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