venerdì 11 ottobre 2013

inutili

Lc 17, 5-10


Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?


Ancora una volta l’immagine del servo, che a noi dà tanto fastidio, tanto più riferita al nostro mondo, in cui nessuno di noi ha servi a disposizione (almeno come li intendevano al tempo di Gesù). Ma legato a quel termine ce n’è un altro che è, credo, quello verso cui Gesù ci vuole portare: servizio. Essere servi non piace a nessuno, ma mettersi al servizio degli altri è certamente un atteggiamento che riconosciamo come importante. Tanto più Gesù, che lo ha fatto proprio:


Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Fil 2, 5-8


Quando ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Gv 13, 12-17


Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».


Ulteriore affondo di Gesù, che in questo testo è particolarmente antipatico: ‘dite: siamo servi inutili’. Se essere servi non piace, ancora meno piace essere inutili. Ma in lui abbiamo la chiave per capire queste parole. Cristo ha realizzato il proprio essere servo in modo completamente gratuito, non ha cercato la propria convenienza, ma la nostra. È stato davvero un servo ‘inutile’, cioè senza utile proprio.


Gesù, chiamati a sé i dodici, disse loro: “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. Mc 10, 42-45


La dialettica servo-padrone ha occupato molte menti in una faticosa riflessione. Gesù ne dà una lettura che esce dai nostri soliti schemi. Come ho già notato, essere servi non piace a nessuno, ma quanto è essere padroni della propria vita scegliere liberamente di mettersi a servizio! Ma credo che solo in una prospettiva di vita eterna, quale ci ha rivelato Cristo, sia possibile comprendere a fondo questo servizio:


Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. Lc 12, 35-37



Nessun commento:

Posta un commento