sabato 26 gennaio 2013

non hanno più vino

Gv 2, 1-11

Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.



Le nozze sono nell’ottica biblica una delle immagini privilegiate della relazione di Dio con l’uomo. Dio si considera come lo sposo che ama la sua amata:

Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell’amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore. Os 2, 21-22
 
Il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo ...
Come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te. Is 62, 3-5 

Il Cantico dei Cantici è l’espressione più alta di questa relazione d’amore di Dio con l’uomo. Ne riporto l’inizio perché contiene anche il riferimento al vino.

Mi baci con i baci della sua bocca!
Sì, migliore del vino è il tuo amore.
Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza,
aroma che si spande è il tuo nome:
per questo le ragazze di te si innamorano.
Trascinami con te, corriamo!
M’introduca il re nelle sue stanze:
gioiremo e ci rallegreremo di te,
ricorderemo il tuo amore più del vino.
A ragione di te ci si innamora! Ct 1, 2-4

Gian Battista Omacini

L’Amata però non lo ricambia e lo tradisce continuamente.

Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo:
ha abbandonato me, sorgente di acqua viva,
e si è scavato cisterne, cisterne piene di crepe,
che non trattengono l’acqua.Ger 2, 13
 
Ma stavolta è stato invitato anche Gesù, lo sposo. Anche se non è ancora riconosciuto come tale. Ma intanto è lì, e la sua presenza cambierà tutto.
 
Venuto a mancare il vino,

Con il tradimento della Sposa-Umanità il vino, simbolo biblico della gioia, viene a mancare. Dopo la creazione, tra l’uomo e Dio si è rotto qualcosa. L’uomo-sposa con la sua libera ribellione ha spezzato il legame con lo sposo-Dio. Manca la fonte della gioia, manca il senso della vita. La coppia Dio-Umanità si è spezzata, non stanno più bene insieme: la Sposa-Umanità non si è fidata dello Sposo-Dio. Da allora gli uomini ‘non hanno più vino’, quel vino che ‘allieta il cuore dell’uomo’ (Sal 104, 15).

la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me?»

Gesù si rivolge a Maria chiamandola ‘donna’, non ‘mamma’. Donna, che vuoi da me? Gesù non sta solo parlando con sua madre. È lo Sposo-Dio che parla alla Sposa-Umanità tramite Maria (che dell'umanità è la vetta): questa domanda somiglia molto a quella che Gesù fa al cieco Bartimeo: ‘Che cosa vuoi che io faccia per te?’.

Non è ancora giunta la mia ora».

L’ora di cui parla Gesù è quella suprema del gesto che l’innamorato farà verso la sua amata che lo ha tradito: amarla ugualmente fino a dare la vita per lei. L’ora di cui parla Gesù è l’ora della sua morte:

Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Gv 17, 1-2

Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

La Donna indica all’Amata come fare per riprendere la strada per il ritorno allo Sposo. Ecco la chiave per ricomporre la Coppia Dio-Umanità, spezzata dalla disobbedienza: fate quello che vi dice.

Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei

Sono le vasche per le abluzioni, le purificazioni rituali. La purificazione rituale è quello che l’Amata-Umanità fa per sentirsi pulita mentre continua a tradire il marito-Dio. Ma senza l’intervento di Dio quella purificazione rimane solo formale, non pulisce il cuore. La ritualità della religione da sola non recupera il rapporto con Dio, non può sostituirlo, anche se spesso noi la viviamo proprio così: facciamo delle ‘cose religiose’ così ci riteniamo a posto con Dio. E paradossalmente la religione rischia di diventare un ostacolo nella relazione con Dio, proprio perché la sostituisce.
Le anfore di pietra sono piene di acqua sporca (servono a lavarsi le mani e i piedi). È questa l’acqua che verrà trasformata in vino. Non acqua pulita e limpida. La nostra religiosità, la nostra vita stessa, è spesso sporca, contaminata. Invece di cercare il vino buono della gioia nella relazione di coppia con Dio ci accontentiamo della nostra acqua sporca. Ma lo Sposo si accontenta anche di questo, purchè glielo diamo.

E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo.


Datemi la vostra acqua. Datemi quello che siete, per quanto contaminato sia, per quanto sia limitato e insufficiente.

Gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». Mt, 14, 15-18

Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto … chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

Il vino buono. Dall’acqua sporca non è uscito solo del vino, ma del vino buono, risultato dell’aver fatto qualsiasi cosa lui ci dice. Del momento della creazione dell’uomo e della donna è scritto:

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. Gen 1, 31

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Giovanni non parla di miracolo, ma di segno. Noi cerchiamo dalle azioni di Gesù qualcosa che risolva i nostri problemi, dei miracoli appunto, ma i miracoli di Gesù non servono a questo: sono dei segni per indicare che Dio è in azione, ma che intende fare le cose che vuole lui, non quelle che vogliamo noi. Dio non è il nostro genio della lampada. In queste prime battute del vangelo di Giovanni (ma è lo stesso anche negli altri vangeli), lo scopo dei segni che fa Gesù è quello di suscitare una domanda intorno a lui:

…si dicevano l'un l'altro: “Chi è dunque costui?”. Mc 4, 41
…la gente si chiedeva: “Chi è costui?”. Mt 21,10
…Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: “Chi è costui?”. Lc 6, 21
 

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