giovedì 12 gennaio 2012

berlicche 9

Mio caro Malacoda,
spero che la mia ultima lettera ti abbia convinto che la fase depressiva di ottusità o di aridità che il tuo paziente sta ora attraversando non ti può dare, per se stessa, la sua anima, ma deve essere sfruttata convenientemente. Ora voglio considerare le forme che dovrebbe prendere lo sfruttamento.
In primo luogo ho sempre visto che il periodo di depressione dell’ondulazione umana offre un’occasione eccellente per tutte le tentazione sensuali, in particolar modo per quelle che hanno relazione col sesso. Ciò può recarti sorpresa, perché naturalmente l’energia fisica e perciò l’appetito potenziale sono maggiori nei periodi dell’elevazione che non in quelli della depressione. Ma devo ricordare che allora anche le forze della resistenza sono al massimo grado. La salute e la vivacità che tu hai bisogno di usare nel produrre la libidine, possono anche, ahimè, essere usate molto facilmente per il lavoro, per il gioco, per il pensiero, per un divertimento innocuo. L’attacco ha una ben più grande possibilità di successo quanto tutto il mondo interiore dell’uomo è grigio, freddo, vuoto. E si deve inoltre notare che la sessualità della depressione possiede una qualità sottilmente diversa da quella della elevazione, che vi sono minori probabilità di dirigerla a quel fenomeno di acqua e latte che gli umani chiamano ‘essere innamorati’, che si può molto più facilmente trascinare alla perversione, che è molto meno contaminata da quelle qualità concomitanti, generose e colme di immaginazione e perfino di spiritualità, che spesso rendono la sessualità umana fonte di tante disillusioni. Lo stesso avviene con desideri della carne di altro genere. È molto più probabile che ti riesca a fare un ubriacone del tuo giovanotto spingendolo al bere come a un qualcosa di calmante quando è stanco e insensibile che non incoraggiandolo a usarne come un mezzo per stare allegro con i suoi amici quando è felice ed espansivo.
Non dimenticare mai che quando stiamo trattando con il piacere, con qualsiasi piacere, nella sua forma sana e normale e soddisfacente, siamo in un certo senso sul terreno del Nemico. So benissimo che abbiamo guadagnato un buon numero di anime attraverso il piacere. Tuttavia il piacere è una invenzione sua, non nostra. I piaceri li ha inventati lui. Finora tutte le nostre ricerche non ci hanno resi capaci di produrne neppure uno. Tutto quanto ci è dato di fare è di incoraggiare gli umani a servirsi dei piaceri che il Nemico ha prodotto, nei tempi, nei modi o nella misura che egli ha proibito. Per cui noi ci sforziamo sempre di allontanare dalla condizione naturale del piacere per far scivolare in quella che è meno naturale, che ha meno l’odore del suo Fattore, che è mano piacevole. La formula è questa: una brama che aumenta continuamente per un piacere che continuamente diminuisce. È più sicuro, è stile migliore per noi. Impossessarsi dell’anima dell’uomo e non dargli nulla in cambio, ecco quello che riempie di gioia il cuore di Nostro Padre. E i momenti di depressione sono i momenti nei quali cominciare il processo. Ma c’è una maniera ancora maggiore per sfruttare la depressione: fare in modo che il paziente ci pensi. Come sempre, il primo passo consiste nel tener lontano la sua mente dalla conoscenza. Non bisogna permettere che abbia neppure un sospetto sulla legge dell’ondulazione. Fagli credere che i primi ardori della sua conversione si sarebbe potuto attendere che continuassero, che avrebbero dovuto continuare, e che la sua attuale aridità è anch’essa una condizione permanente. Una volta che lui si sia ben fissata nella mente questa concezione errata, puoi continuare in vari modi. Tutto dipende dalla classe alla quale appartiene il tuo uomo. Può appartenere alla classe di coloro che facilmente si scoraggiano e quindi essere preso per disperazione, oppure alla classe di coloro che sono pieni di desideri, ai quali si può infondere la sicurezza che tutto va bene. La prima classe si fa sempre più smilza tra gli esseri umani. Se per caso il tuo paziente vi appartenesse, allora tutto è facile. Le sole cose da farsi sono di non fargli incontrare cristiani sperimentati (compito facile oggigiorno), di guidare la sua attenzione ai brani adatti della scrittura, e poi di metterlo al lavoro nell’impresa disperata di risentire i suoi vecchi sentimenti unicamente con la forza della volontà, e il gioco è fatto. Se invece è un tipo speranzoso il tuo lavoro consisterà nel farlo star tranquillo nella bassa temperatura del suo presente stato di spirito e di assuefarlo a poco a poco, infondendo la persuasione che dopo tutto la temperatura non è poi tanto bassa. In una settimana o due gli metterai il dubbio che forse nei primi giorni della sua vita cristiana egli era un pochino eccessivo. Parlagli della ‘moderazione in tutto’. Se ti accadrà di condurlo al punto di pensare che la religione va bene, sì, ma ‘fino a un certo punto’, potrai sentirti felicissimo nei riguardi della sua anima. Per noi la religione moderata vale quanto una religione nulla, ed è più divertente.
Vi è anche la possibilità di un attacco diretto alla sua fede. Una volta che sarai riuscito a fargli ritenere che il periodo di depressione è permanente, perché non potrai convincerlo che la sua ‘fase religiosa’ sta morendo, proprio come tutte le sue altre fasi precedenti? Naturalmente non si può concepire che sia ragionevole passare alla proposizione: “sto perdendo interesse per questa cosa” alla proposizione “questa cosa è falsa”. Ma come ho già detto, è sul gergo, non sulla ragione che ti devi appoggiare. La stessa parola ‘fase’ potrà molto probabilmente raggiungere lo scopo. Ritengo che quella creatura sia passata prima attraverso molte fasi (lo hanno fatto tutte) e che si senta sempre superiore e in una posizione di compassione protettrice verso quegli stati d’animo dai quali è uscita, non perché ne abbia fatto una vera critica, ma perché semplicemente sono nel passato.
(Io confido che tu continui a riempirlo ben bene delle vaghe idee di progresso e di sviluppo e di ‘punto di vista storico’, e che gli faccia leggere una quantità di biografie moderne, nelle quali le persone di cui si parla escono sempre da fasi, vero?).

Tuo affezionatissimo zio

                                                                                                                                                        Berlicche

Nessun commento:

Posta un commento