sabato 21 gennaio 2012

berlicche 10

Mio caro Malacoda, 
    ho saputo con grande piacere da Scarmiglione che il tuo paziente ha fatto alcune conoscenze molto desiderabili e che pare tu abbia adoperato questo nuovo evento in maniera veramente promettente. Mi sembra di capire che quei coniugi di mezza età che gli hanno fatto visita nel suo ufficio sono proprio quel genere di persone che noi desideriamo egli conosca: ricche, eleganti, superficialmente intellettuali e brillantemente scettiche intorno a ogni cosa che c’è nel mondo. Mi par di capire che siano perfino vagamente pacifisti, non per motivi morali, ma per una inveterata abitudine di minimizzare tutto ciò che interessa la gran massa dei loro simili e per uno spruzzo di comunismo puramente letterario e alla moda. Egregiamente!
E pare anche che tu abbia fatto buon uso di tutta la sua vanità sociale, sensuale e intellettuale. Fammi sapere qualcosa di più. Si è compromesso molto? Non intendo a parole. C’è un gioco sottile di sguardi, di toni, di riso, con il quale un mortale può far sottintendere che egli appartiene allo stesso partito di coloro con i quali sta parlando. Questo è il genere di tradimento che dovresti incoraggiare, perché il tuo giovanotto non lo comprende proprio bene neppure lui; e quando giungerà a comprenderlo tu gli avrai reso difficile il retrocedere. Senza dubbio capirà molto presto che la sua fede è in diretta opposizione ai principi sui quali si basa tutta la conversazione con i suoi nuovi amici. Non credo che ciò sia molto importante, purchè tu riesca a convincerlo a posporre ogni esplicito riconoscimento di questo fatto, cosa molto facile a ottenersi con l’aiuto della vergogna, dell’orgoglio, della modestia e della vanità. Finchè lo stato di attesa dura egli si troverà in una situazione falsa. Starà in silenzio quando dovrebbe parlare e riderà quando dovrebbe stare in silenzio. Dimostrerà, dapprima solo con il modo di fare, ma presto anche a parole, ogni sorta di atteggiamenti cinici e scettici che in realtà non sono suoi. Ma se lo saprai giocare bene, potranno diventare suoi. Tutti i mortali tendono a diventare ciò che pretendono di essere. È una cosa elementare. Il problema veramente importante è come prepararsi al contrattacco del nemico. Per prima cosa bisogna differire il più tardi possibile il momento nel quale egli si accorga che questo nuovo piacere è una tentazione. E, poiché i servi del Nemico hanno predicato per duemila anni del ‘mondo’ come di una delle grandi tentazioni tipo, ti sembrerà difficile farlo. Ma per fortuna negli ultimi decenni ne hanno parlato pochissimo. Negli scritti moderni dei cristiani, quantunque vi legga molto (anzi, più di quanto mi piaccia) riguardo a Mammona, scorgo ben poco degli antichi moniti sulla vanità del mondo, sulla scelta degli amici, sul valore del tempo. Il tuo paziente probabilmente classificherebbe tutto ciò come ‘puritanesimo’, e mi piace farti notare, a proposito, che il valore che abbiamo dato a quel termine è uno dei più sicuri trionfi che abbiamo ottenuto in questi ultimi cent’anni: per suo mezzo riscattiamo ogni anno centinaia di esseri umani dalla temperanza, dalla castità e dalla sobrietà della vita.
Presto o tardi, ad ogni modo, gli si presenterà chiara la vera natura dei suoi nuovi amici, e allora la tua tattica dovrà adattarsi all’intelligenza del tuo paziente. Se è sufficientemente sciocco farai in modo che comprenda il carattere dei suoi amici soltanto quando sono assenti. La loro presenza spazzerà poi via ogni critica. Se si riesce in ciò, lo si può indurre a vivere, come so che molti esseri umani vivono, due vite parallele, e per un periodo di tempo considerevole. Non soltanto sembrerà, ma sarà di fatto un uomo diverso in ciascuno dei circoli che frequenta. Se ciò non riesce c’è un modo più sottile e divertente: lo si può indurre a godere positivamente nell’accorgersi che le due parti della sua vita sono contraddittorie. Ciò si ottiene sfruttando la sua vanità. Gli si può insegnare a godere di inginocchiarsi la domenica vicino al suo droghiere proprio perché egli ricorda che il droghiere non ha neppure la possibilità di capire il mondo scanzonato con il quale egli si è intrattenuto il sabato sera; e, al contrario, a godere della conversazione pornografica e blasfema durante il caffè con i suoi amici con tanto maggior gusto in quanto consapevole di un mondo ‘più profondo e spirituale’ che c’è nel suo intimo e che essi non comprendono. Tu capisci di che si tratta: i suoi amici mondani lo toccano da una parte e il droghiere dall’altra, mentre lui è l’uomo completo, equilibrato e complesso che li comprende tutti fino in fondo. Così, mentre si comporterà da traditore in permanenza di almeno due gruppi di persone, proverà invece di vergogna una continua segreta corrente di compiacimento di sé. Da ultimo, se tutto il resto non otterrà nessun effetto, lo potrai convincere, sfidando la coscienza, a continuare a frequentare i nuovi conoscenti adducendo come pretesto che, in qualche modo non ben definito, egli sta facendo del ‘bene’ a quella gente per il solo fatto di bere i loro cocktail e di ridere delle loro arguzie, e che troncare questo modo di comportarsi sarebbe ‘fare lo schizzinoso’, essere ‘intollerante’ e (naturalmente) ‘puritano’.  Nel frattempo prenderai naturalmente la precauzione ovvia di far sì che questo nuovo sviluppo lo induca a spendere più di quanto può disporre, e a trascurare il suo lavoro e sua madre. La gelosia, l’allarme di costei, la crescente evasività e villania da parte di lui, saranno un elemento impagabile per l’aggravamento della tensione domestica.

Tuo affezionatissimo zio

Berlicche

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