lunedì 12 dicembre 2011

avvento 3

In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete (Gv 1, 26)

Eterna verità
e vera carità
e cara eternità!
Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte.
Appena ti ho conosciuto mi hai sollevato in alto
perché vedessi ciò che da solo
non sarei mai stato in grado di vedere.
Hai abbagliato la debolezza della mia vista,
splendendo potentemente dentro di me.
Mi trovavo lontano come in una terra straniera,
dove mi pareva di udire la tua voce dall’alto che diceva:
“Io sono il cibo dei forti, cresci e mi avrai.
Tu non trasformerai me in te, come fa il cibo del corpo,
ma sarai tu ad essere trasformato in me”.

volto di Giovanni Battista, chiesa di san Romano, Roma

Cercavo il modo di procurarmi la forza sufficiente per godere di te,
e non la trovavo, finchè non ho conosciuto l’Uomo Cristo Gesù.
Egli mi chiamò e mi disse: “Io sono la via, la verità e la vita”,
e unì quel cibo, che io non ero capace di prendere, al mio essere.
Così la tua sapienza, per mezzo della quale hai creato ogni cosa,
si rendeva alimento della nostra debolezza di bambini.
Tardi ti ho amato,
bellezza antica e tanto nuova,
tardi ti ho amato!
Tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo
e mi avventavo sulle cose belle da te create.
Eri con me e io non ero con te.
Mi tenevano lontano da te quelle creature
che se non fossero in te neppure esisterebbero.
Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità.
Mi hai abbagliato, mi hai folgorato,
e finalmente hai guarito la mia cecità.
Hai soffiato su di me il tuo profumo e io l’ho respirato,
e ora desidero te.
Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te.
Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.

Agostino di Ippona, Confessioni


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