giovedì 14 aprile 2011

perdono


         Ora – disse padre Brown – lascio Maurizio Mair alla vostra carità cristiana. Mi pareva che deste ad essa una troppo grande importanza, a parole almeno, ma quale fortuna per un peccatore come questo che siate disposti a tanta misericordia…
         ch’io possa essere impiccato – esplose il generale – se voi pensate che io possa riconciliarmi con una ripugnante vipera come quella. Io vi dico che non direi una parola per salvarlo dall’inferno! Potevo perdonare un regolare duello ma non un brutale assassinio.
         Dovrebbe essere linciato – esclamò Cockspur eccitato – e se esistesse qualcosa come il fuoco eterno, gli andrebbe bene!
         Non vorrei toccarlo nemmeno con le molle – disse Mallow.
         Vi è un limite alla carità umana! – soggiunse lady Outram, tremando tutta.
         Vi è infatti – disse padre Brown – e questa è la vera differenza tra la carità umana e la carità cristiana. Mi perdonerete se oggi pomeriggio non sono stato molto impressionato da tutte le vostre belle parole sulla necessità di perdonare. A me sembra infatti che voi perdoniate soltanto i peccati che realmente non pensate peccaminosi. Voi perdonate i criminali quando essi commettono qualche cosa che voi non considerate come un delitto, ma piuttosto come un atto convenzionale. Così voi tollerate un duello convenzionale come un convenzionale divorzio. Voi perdonate perché per voi non vi è nulla da perdonare.


         Ma voi non vi aspetterete – disse Mallow – che noi possiamo perdonare una cosa vile come questa!
         No – disse il prete – ma noi sì, possiamo perdonarla. – si alzò in piedi e si guardò attorno – noi dobbiamo toccare tali uomini non con le molle, ma con una benedizione. Noi dobbiamo dir loro la parola che li salverà dall’inferno. Rimaniamo noi soli per liberarli dalla disperazione, quando la vostra carità umana li sfugge. Continuate sul vostro sentiero fiorito, perdonando tutti i vostri vizi preferiti ed essendo generosi verso i vostri delitti alla moda, e lasciateci nelle nostre tenebre, vampiri della notte, a consolare coloro che realmente hanno  bisogno di consolazione, coloro che fanno cose veramente indifendibili, cose che né il mondo, né loro stessi possono difendere, e che nessuno, tranne un prete, saprà perdonare. Lasciateci con gli uomini che commettono vili e ripugnanti e reali delitti, vili come san Pietro quando il gallo cantò. E tuttavia venne poi l’alba.
         L’alba – ripetè Mallow dubbiosamente – voi volete dire speranza per lui?
         Sì – replicò il prete…

G. K. Chesterton – i racconti di Padre Brown

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