sabato 16 aprile 2011

il mondo


Cos’è per noi il mondo? Chi è questo mondo che noi dobbiamo amare? Il mondo è l’umanità che ci passa accanto. È il mondo della violenza, il mondo delle periferie, il mondo della droga, il mondo della cattiveria, il mondo del sopruso, il mondo dello squallore, il mondo delle nostre strade invase dalla prostituzione e dalla delinquenza, il mondo dei lontani, di quelli che non hanno mai sentito parlare di Dio. Questo mondo che ci fa gli sberleffi, che sorride dei nostri slanci, che si meraviglia di fronte alla nostra fede, che ci domanda, scettico: ‘ma cosa volete da noi?’…
Il mondo di coloro che non credono in Gesù Cristo, dei marocchini, degli extracomunitari, dei musulmani che arrivano nelle nostre città, degli albanesi…
Il mondo che troviamo alla stazione, il mondo che vediamo quando andiamo in autobus, afferrati ai sostegni per non cadere, il mondo che cambia intorno a noi, di coloro che ci toccano e ci stanno vicini un momento e poi non li vediamo più, il mondo che parla un linguaggio diverso dal nostro, che ha una mentalità totalmente diversa…

Gerolamo Bolli - Gesù presentato alla folla

Questo è il mondo. Per questo mondo Dio ha trepidato, per questo mondo Dio non chiude occhio: per questo mondo, per il mondo degli iracheni, degli americani, dei sudamericani o degli eschimesi… per tutto questo mondo Dio ha trepidato.
Noi siamo la chiesa per il mondo. Gesù la chiesa l’ha stabilita per questo mondo, perché simpatizzi col mondo, perché soffra insieme col mondo, gioisca insieme col mondo e non chiuda occhio per il mondo. La chiesa è il prolungamento di Gesù Cristo nello spazio e nel tempo, è la “propaggine della Santissima Trinità”, come diceva Romano Guardini, la chiesa è come la pròtesi di Gesù Cristo: dalla Trinità a Gesù, da Gesù all’Eucarestia, dall’Eucarestia alla Chiesa.
Come mi rapporto con questo mondo? Lo scomunico soltanto, lo maledico, mi turo le orecchie, mi giro dall’altra parte per dire: Dio, in che mondo mi tocca vivere?
Oppure ho nel cuore gli stessi sentimenti, la stessa passione di Gesù Cristo per le realtà terrene che lo circondavano, per cui lui non ha escluso nessuno, e per tutti quanti lui si è sentito in sintonia?
Coraggio, allora, riscopriamo, e aiutiamo gli altri a riscoprire, la dimensione estroversa della chiesa, la chiesa che va verso il mondo.
Il mondo non è il ripostiglio dei rifiuti, non è una chiesa mancata, non è qualcosa che fa il braccio di ferro con la chiesa. Il mondo non è il rivale della chiesa. Il mondo deve essere il termine della passione della chiesa, così come è il temine della passione di Dio e termine del suo progetto salvifico.

don Tonino Bello – ‘cirenei della gioia’

Nessun commento:

Posta un commento