lunedì 7 marzo 2011

la vera spiritualità


Mia cara Filotea, tu vorresti arrivare a vivere un’autentica vita cristiana, ma è necessario, prima di tutto, che tu sappia che cos’è. Di  spiritualità vera ce n’è una sola, ma di false e vane ce ne sono tante, e se non sai distinguere quella vera, puoi cadere in errore e perdere tempo correndo dietro a qualche devozione assurda e superstiziosa.
Arelio dava a tutti i volti che dipingeva le sembianze e l’espressione delle donne che amava; ognuno si crea la propria spiritualità secondo le proprie tendenze e la propria immaginazione.
Chi si consacra al digiuno, penserà di essere devoto perché non mangia, mentre ha il cuore pieno di rancore; e mentre non se la sente di bagnare la lingua nel vino per amore della sobrietà, non avrà alcuno scrupolo nel tuffarla nel sangue del prossimo con la maldicenza e la calunnia. Un altro penserà di essere devoto perché dice tutto il giorno una sfilza interminabile di preghiere, e non darà peso alle parole cattive, arroganti e ingiuriose che la sua lingua rifilerà, per il resto della giornata, a familiari e vicini. Qualche altro metterà mano volentieri al portafoglio per fare l’elemosina ai poveri, ma non riuscirà a cavare un briciolo di dolcezza dal cuore per perdonare i nemici. Ci sarà poi l’altro che perdonerà i nemici, ma di pagare i debiti non gli passerà nemmeno per la testa, ci vorrà il tribunale.

"Le Bigotte", Walter Mac Mazzieri, 1966

Tutta questa brava gente dall’opinione comune è considerata devota, ma non lo è per niente. Ricordi l’episodio degli sgherri di Saul che cercano Davide? Micol li trae in inganno mettendo nel letto un fantoccio con gli abiti di Davide, e fa loro credere che Davide è ammalato. Così molti si coprono di alcune azioni esteriori, proprie della vita cristiana, e la gente crede che si tratti di persone veramente devote e spirituali; ma se vai a guardar bene, scopri che sono solo fantocci e fantasmi di spiritualità.
La vera e viva spiritualità, Filotea, esige l’amore di Dio. Infatti l’amore di Dio si chiama grazia in quanto abbellisce l’anima; si chiama carità, in quanto ci dà la forza di agire bene; quando poi è giunto a un tale livello di perfezione per cui non soltanto ci dà la forza di agire bene, ma ci spinge ad operare con cura, spesso e con prontezza, solo allora si può chiamare fede vissuta.

san Francesco di Sales, Filotea

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