domenica 23 gennaio 2011

meditazione della domenica

 
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14): 
è stato l’annuncio dell’evento dell’incarnazione
Gesù si ritirò nella Galilea e andò ad abitare a Cafàrnao (Mt 4, 12): 
è la sua realizzazione storica. 

La Galilea è al tempo di Gesù la regione della Palestina più multicolore, abitata da popolazioni diverse, diverse religioni e diverse culture, crocevia tra l’Est e la Fenicia con il suo sbocco sul Mediterraneo. 
Gesù va ad abitare proprio lì, nella regione più caotica, più multiculturale, più aperta ma anche più confusa dal punto di vista religioso. La Galilea somiglia un po’ al nostro paese, alle nostre comunità, alla nostra società, alla chiesa stessa. 
Magari somiglia anche alla nostra stessa vita personale. È proprio in questa situazione, in questa nostra 'galilea' che Gesù viene ad abitare. Con le sue ricchezze, ma anche con le sue confusioni, con la sua confusa identità e magari anche con i suoi disastri.


Venendo ad abitare in questa nostra ‘galilea’ Gesù fa tre cose:

1.       comincia a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino»
Dio è venuto ad abitare tra noi, nella rumorosa galilea che è la nostra vita. Lui la sua parte l’ha fatta. Ora dice ‘Datevi da fare anche voi’. Convertitevi. Muovetevi. Cominciate a mettere un po’ d’ordine in quel caos. Datevi un mossa per migliorare quello che non va. Voltate la vostra vita puntandola su di me.

2.       vede Simone e Andrea, che gettano le reti, e dice loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciano le reti e lo seguono. Vede altri due fratelli, Giacomo e Giovanni e li chiama.
A tutti l’invito a darsi da fare. A qualcuno un invito più personale: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, voi venite con me. La vocazione a un incarico preciso nella comunità.

3.       percorre tutta la Galilea, insegnando, annunciando il vangelo, e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità
Gesù fa la sua parte, va in giro per la nostra galilea, ma ha bisogno di un punto di partenza, di una base da cui muoversi. Arrivando a Cafarnao verrà ospitato da Pietro a casa sua, da lì partirà per i suoi viaggi in Galilea e lì tornerà (Mc 1, 29 – 2,2). Per poter viaggiare nella nostra galilea ha bisogno di una stanza, di un po’ di spazio nella nostra casa. Se non gli lasciamo spazio, se non gli lasciamo tempo non potrà operare, non potrà insegnare, non potrà combattere le nostre malattie e infermità. Se non lo vogliamo lui rimane fuori, non sfonda la porta a forza: ‘Io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me’ (Ap 3, 20)

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